Edward Roberts nacque con la passione dell'elettronica: già da bambino aveva costruito una specie di rudimentale computer e, nonostante aspirasse a diventare medico, si era poi arruolato nell'Air Force, per ricevere un'adeguata preparazione in elettronica. Nel 1968, mentre era in servizio ad Albuquerque, nel New Mexico (USA), avviò insieme ad altri due ufficiali una piccola impresa di elettronica, la Micro Instrumentation Telemetry Systems (MITS). L'attività ebbe inizio nel garage di Roberts: consisteva nella costruzione e nella vendita per corrispondenza di radiotrasmettitori per aeromodelli.
Ben presto Roberts, ricco di idee bizzarre e alla ricerca di sfide tecnologiche più stimolanti, abbandonò i due soci, che prudentemente si erano opposti alle sue proposte talvolta un po' azzardate, e restò così unico proprietario della società. Nel 1969 trasferì la sua attività in un ex ristorante, e investì la maggior parte del capitale nelle calcolatrici tascabili commerciali, che furono un vero boom dell'epoca.
Qualche anno dopo, per├▓, le fabbriche di semiconduttori entrarono in forza nel mercato delle calcolatrici, i prodotti divennero pi├╣ piccoli e
più potenti, e i prezzi diminuirono drasticamente: fu l'inizio della rovina della MITS. Per evitare la bancarotta, Roberts decise di rischiare il tutto per tutto e avviò la produzione di computer in kit. Fu un azzardo perché alla MITS nessuno aveva mai costruito un computer; lo staff dei collaboratori di Roberts si componeva solo di due ingegneri, uno dei quali laureato in ingegneria aeronautica. Con un prestito di 65.000 dollari, ottenuto tra mille difficoltà, Roberts diede inizio alla sua impresa. Il nome per la nuova macchina fu suggerito dalla figlia dodicenne che, sull'onda del telefilm più in voga in quegli anni, Star Trek, propose di chiamarlo "Altair", dal nome della stella su cui era diretto in quella puntata l'equipaggio dell'Enterprise. Il prototipo del primitivo personal computer, che assemblava vari microchip tra cui l'Intel 8080, fu costruito piuttosto in fretta e spedito alla rivista
«Popular Electronics», che all'impresa di Roberts aveva dedicato la copertina. Ma il corriere incredibilmente lo smarrì. Per la MITS era un disastro: così sulla copertina della rivista del numero del gennaio 1975 apparve la fotografia di una scatola di metallo vuota, camuffata da computer, con alcune lucine nei buchi della parte anteriore.
Qualche mese dopo fu costruito un nuovo prototipo di Altair; nel frattempo al progetto si era interessato un giovane laureato dell'università di Standford, che stava elaborando una telecamera digitale. Egli propose di collegare al computer di Roberts la sua telecamera Cyclops. L'affare sembrava molto interessante per entrambi. Altair appariva finalmente come il frutto della rivoluzione tecnologica consegnato nelle mani di tutti: la risposta del pubblico al nuovo Altair infatti sbalordì lo stesso Roberts. Nell'arco di alcune settimane giunsero ordinazioni per un numero di computer incredibile: la MITS passò da un passivo di 400.000 dollari a un attivo di 25.000 in poche settimane.
Le prime consegne, effettuate nell'estate del 1975, recapitavano agli utenti una complessa scatola di montaggio: la probabilità che il computer funzionasse dipendeva dall'abilità ingegneristica dell'hobbista.
Le ricerche alla MITS proseguivano: il basic, uno dei primi linguaggi di programmazione ad alto livello, veniva inciso su un nastro perforato, che fu presto sostituito dal disco magnetico, (già da molto tempo in uso all'IBM), per renderne più difficile la copiatura clandestina. Fu creato inoltre un nuovo reparto per sviluppare il software .
Gli appassionati della nuova tecnologia informatica cominciarono a riunirsi in associazioni per condividere le loro conoscenze sui computer e cercare di migliorarli. L'Altair Club era solo una di queste: anche per la MITS e per Edward Roberts, pioniere del computer, cominciava la concorrenza.